#Nomophobia

#Nomophobia_1

#NOMOPHOBIA_1

Ho scoperto una nuova parola: NOMOFOBIA. La paura di rimanere “disconnessi”. L’ansia provocata dalla dipendenza da telefoni e social. Siamo tutti nomofobici, e non ci rendiamo conto, restando chini sui nostri smartphone, del mondo al di fuori dello schermo. Sempre troppo online, e poco nella realtà. Ignoriamo le persone che ci sono vicine fisicamente, e dimentichiamo di osservare ciò che accade intorno a noi. I social media come “nuova fede”, talmente fanatica da essere quasi religiosa.

#Nomophobia_2

#NOMOPHOBIA_2

In quest’opera uno smartphone stretto tra due mani, il volto del soggetto invisibile, nascosto dietro ad uno schermo, ed un rosario che appoggia sul braccio. La condivisione “a tutti i costi” è la nuova religione del mondo.


EN

I have discovered a new word: NOMOFOBIA. The fear of being “disconnected”. The anxiety caused by addiction to phones and social networks. We are all nomophobic, and we do not realize, remaining bent on our smartphones, the world outside the screen. Always too online, and little in reality. We ignore people who are physically close to us, and forget to observe what is happening around us. Social media come “new faith”, so fanatic as to be almost religious.

In #Nomophobia_2  a smartphone is squeezed between two hands, the face of the invisible subject, hidden behind a screen, and a rosary that rests on the arm. Sharing “at all costs” is the new religion of the world.

Tempo e Spazio non esistono

Tempo e Spazio non esistono

Le mani sono sempre state il mio punto debole.

Le osservo, le tocco, le amo. Le mani delle persone che mi sono care.

Le mani parlano più degli occhi, dei sorrisi, e di ogni altra espressione.

Ho realizzato quest’opera durante il mio ritiro “spirituale e artistico” in Provenza, in cui sono stata venti giorni in totale solitudine, a disegnare e dipingere.

Queste sono le mani di chi mi ha strappato da quella solitudine, durante il mio viaggio e nella vita di tutti i giorni, dando un altro sapore allo scorrere del tempo.

Mani piccole, gentili, delicate. Che sanno fare tante cose.

Anche la targhetta è un segno distintivo della persona ritratta in quest’opera. Soltanto che, invece delle generalità che ci sono scritte nel reale, ho deciso di mutare il contenuto in una frase che, durante il mio viaggio, mi ha fatto molto riflettere:

Tempo e Spazio non esistono. Si dilatano e si restringono in base al nostro stato d’animo. Ciò che è vero e puro può resistere loro, e ciò che non è importante può essere distrutto.

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Il video work in progress di Tempo e Spazio non esistono

ACQUA

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Oggi ACQUA è partito per la Svezia.
Una delle mie opere preferite, e devo dirlo, sì, mi è dispiaciuto. Ma essere artisti significa anche questo, “partorire” tanti figli e doverli poi lasciare andare per la loro strada. Quest’opera sarà tra le mura di casa di uno scienziato, e chissà che il mo faccione non porti ispirazione anche a lui.

EN

Today “ACQUA” has been sold and moved to Sweden.
One of my favorite works, and I have to say yes, I feel sad.
But being artist also means this, “giving birth” to many “children” and then having to let them go. 

#HAZE

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#HAZE

Matita su tavola, 50x60cm | Anno 2018

Una scommessa con me stessa. La volontà di realizzare il “ritratto perfetto”, evanescente come la nebbia, indefinito, etereo. Un volto che rimane sospeso. Uno sguardo verso l’orizzonte. Un’espressione quieta, serena, illeggibile.

 

Pencil on wood panel, 50x60cm | Year 2018

A bet with myself. The will to realize the “perfect portrait”, evanescent like the fog, indefinite, ethereal. A face that remains suspended. A look towards the horizon. A quiet expression, serene, illegible.

IL PASSATO

Il passato

Olio e inserti cartacei su tela, 50 x 50 cm. Anno 2013.

Da sempre una delle mie opere preferite.

I rimpianti sono il peggior fardello che l’uomo è costretto a portare. Sono modellati sui nostri corpi e sui nostri volti. Questa, in particolare, è la storia di un uomo che vive nel passato, tormentato dai suoi errori. E’ la storia di un padre, di una famiglia, distrutta e riassemblata. E’ la memoria vivida come il primo giorno di scuola.

 

EN – Regrets are the worst burden that man is forced to carry. They are modeled on our bodies and on our faces. This, in particular, is the story of a man who lives in the past, tormented by his mistakes. It is the story of a father, of a family, destroyed and reassembled. It is vivid memory as the first day of school.

 

Dedicata a mio padre.

 

Lover

Lover

LOVER, olio su tela, 30 x 40cm. Anno 2017.

IT

Mani di uomo, mani forti. Un’orchidea blu pinzata fra le dita, e un anello sull’anulare.

Non è una mano qualunque, ma quella dell’uomo che affianca la mia vita. L’orchidea rappresenta il momento in cui ho pensato “è fatta”. Quel punto di non ritorno in cui ti accorgi che il tuo cuore, ormai, non ti appartiene più. Quella svolta che rende un amore estivo, qualcosa che speri duri in eterno. Un regalo accompagnato da un biglietto e lacrime di commozione perchè, per la prima volta, ti rendi conto che qualcuno sta cercando di renderti felice. E l’anello, non un segno di fidanzamento, ma un dono prima di un distacco che ci ha resi ancora più uniti.

Una mano che mi accarezza, mi tocca, mi stringe.

 

EN

Hands of man, rude hands.

 A blue orchid clamped between his fingers, and a silver ring.

It’s not a hand any, but that of the man who affords my life. The orchid represents the moment when I thought “is made”. That point of no return when you realize that your heart, by now, does not belong to you anymore. That turn that makes a summer love, something that it endures forever. A gift accompanied by a message and tears of emotion on my face because, for the first time, you realize that someone is trying to make you happy. And the ring, not a sign of engagement, but a gift before a detachment that made us even more united.

A hand that caresses me, touches me, clutches me.

 

 

ART ROOMS 2018 | London

20 / 22 Gennaio 2018 @ Meliá White House, Albany Street –Regent’s Park, LONDON

Felice di annunciare di essere stata selezionata insieme ad altri 70 artisti internazionali su più di mille partecipanti.

Ancora indecisa sulle opere da proporre, ma già comincio a pianificare il mio viaggio nella città che per un anno, ormai tanto tempo fa, è stata anche la mia casa.

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“DeNudo”, Mostra Collettiva

Sabato 2 Settembre alle ore 18:30 sarà inaugurata la Mostra Collettiva “DeNudo” presso la Galleria ONART di Firenze.

Una mostra dedicata al nudo in tutte le sue forme, in una location storica e suggestiva.

Parteciperò con diverse opere delle collezioni SKIN e TALES.

Per maggiori informazioni o per registrarsi all’evento, visitare il Sito web ufficiale

DeNudoWeb

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